EMANUELE CASATI
Siamo tornati con il nostro appuntamento con l'acquario del mese. Questo novembre ci siamo fermati a casa di un amico di Ballingmania, Pietro Galantini, che ci ha aperto una finestra sul mondo sommerso che ospita nel salotto di casa. Le scelte di Pietro sono interessanti perché appartiene ad una nuova schiera di appassionati, che concepisce l'acquario unendo la ricerca di un layout naturale alla selezione di animali con colorazioni rare, in alcuni casi vere e proprie "signature", con lo spirito del collezionista.
"Salve a tutti, ho deciso di condividere con voi la mia esperienza esclusivamente per incoraggiare chi come me all’inizio, era titubante e un po' impaurito verso questo fantastico mondo. La mia passione nasce da bambino quando vidi a casa di un mio zio un piccolo acquario marino mediterraneo. Da li decisi di fare un mio primo acquario mediterraneo, 120x50x60. La gestione era davvero minima. Dopo un annetto circa smontai. Passarono circa 16 anni, quando un mio amico dovette smontare un piccolo acquario allestito per il marino, così decisi di farmene carico, le dimensioni erano 80x35x40 dove vi era una coltura esclusivamente di coralli molli e qualche pesce. Con questo primo inizio è cominciata la mia avventura con questo fantastico mondo. La svolta nella mia vita acquariofila è stata quando ho conosciuto un ragazzo che abitava non molto lontano da me, Nicola Musacchio, che oggi diventato mio grande amico. Quando l’ho conosciuto si è dimostrato da subito una persona competente e molto disponibile, tanto da invitarmi a casa sua per vedere la sua vasca. quando sono entrato i miei occhi si sono spalancati, davanti a questo cubo cosi fitto di colori e coralli! Quella volta decisi che anche io volevo riuscire ad avvicinarmi il più possibile a quel livello. Così insieme a lui abbiamo progettato la mia attuale vasca che ad oggi ha circa due anni e mezzo, che oggi vi presento. Le dimensioni sono 90x45x50 spessore 10mm per un totale di circa 200 LT, con frontale e laterali in extrachiaro, sul retro abbiamo i fori per la discesa e risalita dell’acqua su cui è stato montato lo scarico della Xaqua. Nel mobile abbiamo una sump 60x40x40 che contiene anche una camera per il rabbocco automatico dell’acqua di 15 lt, uno schiumatoio Lgm 425 doppia pompa. La risalita è affidata ad una pompa Newa jet 1700. L’integrazione di calcio, carbonato e magnesio è affidata ad una pompa dosometrica DP-4, tramite metodo balling. Come integrazione ho usato i tre elementi in polvere della Nyos, ma proprio in questi giorni sto passando ad ATI essential Pro. Ho due pompe jebao sow-8 per il movimento dell’acqua. Per quanto riguarda l’illuminazione sono partito da una plafoniera T5 6x39w, per poi arrivare ad oggi con un illuminazione ibrida con 4 T5 da 39w, 2 acqua blue special, un coral plus e un blue plus, affiancate da 3 barre easy led, di cui 2 deep blue e una marin blue. Questa estate ho fornito la mia vasca anche di una copertura esterna in forex autocostruita, per impedire il salto dei pesci fuori dalla vasca, avendo avuto purtroppo più di una spiacevole esperienza a riguardo.
I coralli presenti sono per la maggior parte sps, sono un’amante delle acropore deep, quindi sono la maggioranza. Ma nel complesso abbiamo:
carduus pachman, carduus blu walindi, e cardus red, caroliniana, alcune loripes, echinata blu, turacki,
acropora kimbeensis bellina, acropora insignis pearlberry, tenuis orange passion, tenuis gialla punte blu
Montipora malampaya, montipora forest fire, digitata viola, digitata rossa.
Ho anche, euphilia glabescens, millepora verde, viola, rossa bocca blu e alcuni altri coralli.
I pinnuti ospitati sono diversi, diciamo che su questo non sono da prendere d’esempio.
Ci sono:
Due ocellaris
Un Pomacanthus navarchus
Un Pigoplites diacanthus
Un zebrasoma Xanthurum
Un zebrasoma Flavescens
3 chromis vanderbilti
Un centropyge loriculus
Un centropyge multicolor
Un synchiropus slpendidus
Un nemateleoctris decora
Coppia di pseudochromis fridmani
Naturalmente chi è in questo campo sa bene che spesso le delusioni per la perdita di coralli o pesci, per una gestione non corretta, o per fatalità non mancano. L’importante è non scoraggiarsi e cercare di imparare dagli errori. Detto ciò ci tengo a ringraziare Marco e Ciro per avermi dato la possibilità di condividere questa mia storia, ringrazio Nicola per i suoi consigli, supporto e incoraggiamento costante. La strada è ancora molto lunga e ho ancora molto da imparare, ma grazie ai consigli di tanti appassionati, pian piano ognuno di noi può levarsi le proprie soddisfazioni.
Ciao a tutti" E ora, buona visione!