GILBERTO GIORGI
Immaginate l'Italia degli anni Settanta, quando gli smartphone non esistevano e i bambini giocavano con i soldatini e le macchinine. Immaginate uno di questi bambini che, oltre a soldatini e macchinine, in casa aveva pesci. Pesciolini colorati che lo guardavano dai tre o quattro acquari del papà, appassionato d'altri tempi, quando il nostro hobby era ancora agli albori. “Ebbene sì, se mi chiedi da quando ho la passione, ti rispondo: da quando ero nel pancione di mia madre”, mi dice Gilberto Giorgi, di Firenze, orgoglioso proprietario della “vasca del mese” di giugno.
Fate due calcoli. Gilberto ha cinquantasei anni, è nato quando in casa c'erano già acquari e la sua prima vaschetta “personale”, di quelle con l'intelaiatura in ferro e stucco, se la allestì in cameretta nel 1970, o giù di lì. Tirando le somme, Gilberto Giorgi ha più di mezzo secolo di acquariofilia alle spalle. E si vede. Perché di rado tra gli iscritti mi è capitato di vedere una vasca bella come la sua, che tra l'altro ha buona parte della tecnica autocostruita: il nostro amico infatti ha la fortuna di essere tecnico specializzato in impianti industriali, il che non guasta quando si tratta di armeggiare tra fili elettrici e tubi vari. “Il filtro a rulli, per esempio, me lo sono fatto io”, dice.
Torniamo ai vecchi tempi, Gilberto. Non dirmi che da quella prima vaschetta “infantile” non hai mai mollato questa passionaccia.
“Te lo dico invece, perché credo di essere rimasto senza acquario solo quando ho fatto il servizio militare. Ne ho allestiti a decine, sia dolci sia marini. Pensa che prima di sposarmi, quando stavamo progettando la casa, ho messo bene in chiaro con mia moglie che avremmo dovuto prevedere lo spazio per un bel vascone. E ti parlo di più di vent'anni fa, prima che nascesse mio figlio. Inutile dire che poi ho smontato e riallestito anche altre vasche”.
Parlaci di quella che hai adesso, che francamente è un capolavoro.
“L'ho messa su tre anni e mezzo fa. Misura 100 per 75 per 55, la gestione è berlinese. All'interno della sump in pvc, autocostruita, trovano spazio il già citato filtro a rullo, collegato direttamente allo scarico della vasca, uno schiumatoio Vertex Omega 150 con pompa Jebao 3500 (notevolmente più silenziosa di quella in dotazione), un letto fluido con carbone attivo che sostituisco ogni 15 giorni e un filtro ATS, manco a dirlo fatto sempre da me”.
Come illumini? E le pompe di movimento?
“Fino a febbraio montavo una plafoniera t5 8 per 39W, adesso ho due Ati Straton che trovo eccellenti. Quanto al movimento, è assicurato da tre Jebao slw30, due sui lati corti e una sotto la rocciata”.
Veniamo alla gestione.
“Faccio un cambio quindicinale di 30 litri usando Tropic Marin o Ati Absolute Ocean. Mi affido all'Ati anche per quanto riguarda il balling, ma non il Pro. Preferisco quello a tre componenti, mi permette di gestire meglio la triade. Quanto ai batteri non ho particolari preferenze, uso a rotazione quelli della Korallen, Prodibio e Daphbio bactoreef”.
Come alimenti pesci e coralli?
“Per i coralli sto utilizzando Evo Sps della Easyreef, che uso con la dosometrica. Per farlo sciogliere al meglio lo direziono in un piccolo agitatore magnetico, ovviamente fatto da me. Quanto ai pesci, li nutro soprattutto con congelato di vario tipo, oltre al secco”.
Per concludere, tuffiamoci nel tuo metro di barriera corallina.
“Come si può vedere, adoro gli scenari molto naturali e quindi “disordinati”. Come coralli ho prevalenza di sps più qualche lps, c'è un po' di tutto, ho crescite eccezionali e quindi dovrei taleare ogni tanto, ma cerco di farlo il meno possibile. Sono un fan della vasche molto piene. Quanto ai pesci, ne ho una trentina in tutto tra cui un olivaceus, uno xanturum, una ventina di labridi e alcuni anthias. È tutto, direi. Ma sto ormai pensando a ingrandirmi. Sono cinquantasei anni che cambio acquari, anche se in effetti, pensandoci bene, questo è così bello che a smontarlo mi piangerebbe il cuore”.